Autore: Joe Simpson
Pubblicato da I Licheni
Perché lo proponiamo: Joe Simpson classe 1960 è alpinista, laureato in Lettere e filosofia, attivista di Greenpeace e scrittore. Conosciuto dal grande pubblico soprattutto per il suo primo romanzo autobiografico La morte sospesa, diventato film nel 2003, racconta qui le origini della sua passione e ossessione in una autobiografia nella quale le ascensioni, le amicizie, le ferite e le cicatrici unite alla roccia, al vento e al ghiaccio intervengono nel dare forma ai tratti di un profilo sofferto e vivo che interroga profondamente il rapporto con sé stessi e il senso che è possibile dare alla propria esistenza. Un libro avvincente, asciutto, a tratti crudele nella sua onestà. “L’alpinismo non è un’avventura che si sceglie perché, nonostante i pericoli e i disagi è più facile da affrontare delle difficoltà della vita ordinaria, come disse Christopher Isherwood a proposito della ricerca del passaggio di Nord Ovest. Lungi dall’evitare le difficoltà di vivere, il pericolo consente di vedere la vita ordinaria nella sua vera prospettiva, di apprezzarla e considerarla preziosa. L’urgenza sta più nel partire che nell’arrivare; più nella decisione di andare e fare che nel raggiungimento dell’obiettivo. È nascosta nella sirena lugubre della nave, nel ruggito del motore di un jet, nel fischio del treno che attraversa lande deserte verso ignoti futuri. Può darsi che io sappia che cosa cercavo, cosa volevo. So molto della paura, qualcosa della morte. Conosco le mie forze e le mie debolezze. A volte mi pare di sapere che cos’è che mi chiama, poi lo perdo di nuovo […] importano i giorni in cui si guarda al di là, nel mondo in cui sono entrati i fantasmi e si torna con una più piena visione del vivere”. Un libro sofferto, privo di autocompiacimento, che diventa una potente metafora per interrogare le ferite, le fragilità e il coraggio necessari a dare senso alla propria vita, nella ricerca di nuove imprese.