Non sentiamo parlare d’altro. La più grande crisi dal dopoguerra. La fine di molte certezze e consuetudini che abbiamo archiviato, spesso nostro malgrado. Abbiamo dovuto rinunciare a tanto. E allora ci è parso necessario farci una domanda. Ok, Abbiamo perso molto. Ma noi, cosa siamo disposti a perdere? A cosa siamo disposti a rinunciare per un futuro che vorremmo migliore?

LeProposte intraprende un viaggio che, analizzando diversi aspetti, ci accompagnerà per qualche uscita. Un viaggio che in questo numero prende le mosse da una lettura più intimistica: come ci sentiamo in queste turbolenza? Come stiamo reagendo?

Nei prossimi numeri la riflessione ci proietterà nella dimensione quella più strategica delle scelte imprenditoriali, per arrivare poi ad immergerci nel contesto “comunità” per comprendere, da tante sfaccettature, il tema del cambiamento e della perdita.

E poi, ancora: perdita o cambiamento?

Due temi legati a doppio filo oppure un unico tema che offre due punti di osservazione diversi intorno ai quali muoversi, in senso orario o antiorario, ma che in ogni caso descrivono un percorso.

Ed è proprio nel percorso, nella ricerca di senso, nell’attaccarsi a quella quotidianità che non si controlla e percepisce mai fino in fondo, che le storie che qui di seguito presentiamo non vanno a definire due linee di pensiero o due modi opposti di vedere il lavoro, ma unica scelta, quella di rialzarsi. Una scelta quotidiana che definisce il crinale tra la morte e vita, tra il decidere di scegliere o di subire.

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