Il punto è che non c’è tempo! Le aziende corrono, il mercato corre, la concorrenza corre. Non c’è tempo per formare competenze. Alle imprese servono lavoratori che reggano il ritmo, che sappiano svolgere bene e velocemente la loro mansione, che riescano a collocarsi in fretta nel contesto aziendale. In fondo è sempre stato così: qualunque apprendista sa che il lavoro ’va rubato’ (così si dice), guardando e cercando di imparare da chi lo sa già fare. Oggi questo è ancora più vero perché anche in un’impresa le competenze necessarie cambiano alla velocità delle tecnologie che richiedono sempre nuove specializzazioni. Il mercato del lavoro del resto si è velocemente adeguato a questo cambiamento: il posto fisso non esiste da un bel po’, mentre fioriscono contratti a termine o intermediati da agenzie interinali che consentono di acquisire competenze fresche e su misura. Non a caso esiste un mercato fiorente di formazione anche per gli adulti: ciascun lavoratore sa che deve investire sulla propria formazione e mettere a valore le esperienze che ha già fatto. Può essere un problema per i giovani che mostrano una forte propensione al cambiamento e a vivere esperienze diverse – afferma Marco Bottarelli, una lunga carriera nella gestione delle risorse umane – ma, almeno per ora “le competenze tecniche, le hard skill, sono al primo posto nella valutazione. Per il recruiter sono più facili da indagare, questo anche nel senso che rappresentano una maggiore garanzia e tutela per il selezionatore che ha “nero su bianco” quello che sta cercando.” Per leggere tutta l’intervista, clicca qui.

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